Herbert Marshall McLuhan è stato un sociologo canadese. Insegnò all’università di Toronto, dove diresse il Center for Culture and Technology. Per M. i mass media (tra i quali egli annovera anche l’elettricità, i mezzi di trasporto, il denaro, l’abbigliamento ecc., che trasmettono informazioni anche se questa non è la loro finalità elettiva) non vanno definiti e studiati a partire dal contenuto del messaggio che trasmettono, ma in base ai criteri strutturali specifici attraverso i quali essi organizzano la comunicazione secondo il principio «il mezzo è il messaggio» (Gli strumenti del comunicare, Understanding media, 1964). I mezzi di comunicazione di massa determinano le condizioni dell’informazione e della percezione del mondo da parte del soggetto in un modo che sfugge a ogni controllo umano ed è subordinato esclusivamente alle caratteristiche tecnologiche di ogni medium. Pertanto, è possibile fondare un’antropologia culturale che si basi solo sullo studio dei mezzi di comunicazione. In relazione a questi, M. distingue due epoche storiche: la modernità, che va dall’invenzione della stampa sino alla metà dell’Ottocento; e la contemporaneità, inaugurata dall’uso dell’energia elettrica. Caratteristica della modernità (La galassia Gutenberg: nascita dell’uomo tipografico, The Gutenberg galaxy: the making of typographic man, 1962) è la frammentazione dell’«esperienza», dovuta ai caratteri specifici della trasmissione di dati mediante la stampa (per cui l’atto conoscitivo si trasforma in un fatto individuale, ossia la lettura). Viceversa, la contemporaneità costituisce un ritorno a condizioni pre-moderne: la restaurazione della presenza del soggetto parlante (con il telefono e la televisione) restituisce una modalità di esperienza più continua e immediata, per cui il mondo diviene un «villaggio planetario» organizzato secondo un modello tribale (Guerra e pace nel villaggio globale, War and peace in the global village, 1968). Tra le sue opere, oltre a quelle citate, si ricordano: La sposa meccanica (The mechanical bride, 1955), studio sul «folclore dell’uomo industriale», Il medium è il massaggio (The medium is the massage, 1967), La cultura è il nostro mestiere (Culture is our business, 1970, nt), La città come aula (City as classroom, 1977).